In prossimità della festa in onore di San Benedetto il Moro Patrono della Comunità Acquedolcese e titolare della Parrocchia, in questo anno giubilare nel quale ricordiamo il quinto centenario della sua nascita, con gioia “mettiamo in rete” il sussidio ‘I PASSI DI SAN BENEDETTO” ideato da p. Pippo Mammana poco tempo dopo il suo arrivo in mezzo a noi.
Si tratta della selezione di alcuni testi liberamente rielaborati che ci aiutano a ripercorrere i “passi” più significativi della vita del nostro amato Patrono. Rileggendoli insieme siamo oltremodo certi che i “passi” della sua vita ci aiuteranno ad illuminare i “passi” della nostra vita.
Papa Francesco nell’Esortazione Apostolica “Gaudete et exsultate” così scrive: “(il Signore) ci vuole santi e non si aspetta che ci accontentiamo di un’esistenza mediocre, annacquata, inconsistente” (GE n. 1). Invocando l’intercessione di San Benedetto chiediamo al Signore una sorta di congenita allergia alla “mediocrità” per convincerci, al contrario, che siamo chiamati anche noi – nessuno escluso – a fare di tutta la nostra vita una risposta alla comune chiamata alla santità. Sempre il Papa così si rivolge ad ognuno di noi: “Lascia che la grazia del tuo Battesimo fruttifichi in un cammino di santità”. (GE n. 15).
Lasciamoci allora provocare, tutti quanti, dal vibrante invito di Papa Francesco che leggiamo nella già citata Esortazione sulla santità: “Non avere paura di puntare più in alto, di lasciarti amare e liberare da Dio. Non avere paura di lasciarti guidare dallo Spirito Santo. La santità non ti rende meno umano, perché è l’incontro della tua debolezza con la forza della grazia. In fondo, come diceva León Bloy, nella vita «non c’è che una tristezza, […] quella di non essere santi»”.
Mentre guardiamo San Benedetto il Moro sarà lui stesso a indicarci con la sua vita Colui dal quale si è lasciato guardare, amare e conquistare il cuore. E, insieme a lui, anche noi cominceremo a comprendere che la vita cristiana non è un “peso da sopportare” e nemmeno un elenco di cose noiose da fare. Essere cristiani è piuttosto un dono da accogliere, è lasciarsi inondare il cuore dalla leggerezza, dalla libertà e dalla letizia che solo nel vangelo possiamo sperimentare e che solo Gesù ci sa sempre assicurare.
San Benedetto il Moro tutto questo lo ha capito e vissuto. Ci aiuti a capirlo e viverlo pure noi.
p. Enzo Smriglio